Partito Indipendentista Toscano all’11.37% nelle elezioni di San Marcello Piteglio

Comunicato al Coordinamento Partiti Indipendentisti e Legalitari per l’elezione, l’11 Giugno 2017, al Consiglio Comunale del Comune di San Marcello Piteglio, di Carlo Vivarelli, del Partito Indipendentista Toscano.

Di Carlo Vivarelli.

L’11 Giugno 2017 è una data sicuramente storica, per l’indipendentismo toscano. Il primo Consigliere Comunale eletto dal 1860, è senza dubbio, un successo, se si conta che il sottoscritto è riuscito a raggiungere l’11,37% con una lista di persone non appartenenti al territorio e del tutto sconosciute agli elettori. L’impegno personale è stato enorme, ma sono state le persone, a parlare, con il voto. A loro il merito esclusivo di questa affermazione, loro la voce, chiara e distinta, che ha detto che i tempi sono cambiati. Nella completa solitudine, non ho mai smesso, nemmeno una volta, anche nelle frazioni di 40 persone, distrutte dalla barbarie italiana, senza servizi, presidi, poste, uffici, di iniziare le mie assemblee, a volte con di fronte pochi anziani, con la parola indipendenza, e dicendo che il nostro è un popolo non riconosciuto dalle nazioni.

Nessuno, mai, nemmeno una volta, in mesi di assemblee, interviste, confronti elettorali, presentazioni, ha mai fatto una sola domanda sul fatto che la prospettiva indipendentista fosse realistica, praticabile. A tutti è sembrata una via del tutto credibile, anche quando non pareva condivisibile. A tanti, una via indispensabile. Non ho rinunciato alle mie parole. E ho avuto conferma. Molti, adesso, dicono quella parola. Molti dicono, in piazza e nei bar: “noi siamo un popolo”.

In modo discreto, senza alzare la voce. Qui siamo in Montagna, la gente pensa al sodo, lavora, e ti guarda negli occhi.

Il messaggio, la musica, che è arrivata la sera dell’11 Giugno 2017, nel piccolo Ufficio anagrafe del Comune di San Marcello Piteglio è stata chiara. La bandiera del PD restava ammainata nelle mani degli “italiani”, prigioniera di un risultato che è una vittoria senza sorriso ed una sonora sconfitta politica, prigioniera di una scheda nella quale non c’erano i simboli di partito e la falce e il martello, fonte di vergogna infinita e motivo di ingovernabilità nell’immediato e nel futuro.

Il giornale, quello di carta, quello che leggono gli anziani, per una volta ha detto il pensiero di tutti: che il vincitore morale sono io, che non sono nato nemmeno a Maresca, e che nella sezione 9, la più difficile di tutto il Comune, sono arrivato secondo. Ma un politico sa che ciò che i suoi atti non hanno senso, se rimangono opera solitaria. L’io è diventato noi; molti mi hanno aiutato, hanno portato le famiglie a firmare, le persone a votare. Anche di altri partiti. L’ho fatto per la Montagna Pistoiese e per il mio popolo. Questo è stato compreso, adesso chi ha votato per il nostro partito dice, senza rendersene conto: ”adesso dobbiamo farci sentire”. L’io è diventato noi. Non pesa la fatica, di queste parole scritte in una stanza d’ospedale, quello che il PD, partito di barbari distruttori, così come lo “stato” italiano, vuole chiudere, e che faremo riaprire operativo. Mia madre è in un letto, senza conoscenza, non ha potuto vedere ciò che sono diventato in una notte: spero che presto possa capire. Lei, con 90 anni sulle spalle, ha fatto la campagna elettorale con me. Non pesa la fatica, anche se è notte. Noi ci abbiamo creduto, noi abbiamo vinto perdendo, gli altri hanno vinto con la minoranza dei voti, ma hanno perso rovinosamente la faccia. La fatica non pesa.

Faremo la prossima riunione del Coordinamento Partiti indipendentisti e Legalitari spero a breve.

Io non posso muovermi, per adesso non posso lasciare mia madre: vi invito qui a casa mia a Maresca (Pt) quando vorrete venire. Anche questa è politica, affermare il proprio disgusto contro uno stato che fa pagare l’IMU a una donna che versa in stato di non conoscenza mentre il figlio dell’assessore comunista del Comune di San Marcello Piteglio guadagna soldi che quella donna deve versare pagando un affitto per i propri appartamenti alle sanguisughe italiane, gestendo un centro per gli invasori immigrati. La fatica è stata tanta. La soddisfazione enorme, anche quella di vedere che sono l’unico consigliere comunale che ha presentato mozioni, interrogazioni, interpellanze: è partito il primo esposto alla magistratura, poi partiranno le denunce. Vi lascio con le mie prime parole al consiglio comunale: “E’ dal 13 Marzo 1860, da quando è stato dichiarata dopo un plebiscito truffa l’annessione al regno d’italia, che voglio parlare. Mi è stato impedito di parlare dichiarando, fino al 1995, che la parola indipendenza era un reato. Il popolo toscano è una nazione, e spero che nessuno di voi voglia sprofondare nel ridicolo dichiarando che non lo siamo, dopo secoli di indipendenza”.

La loro non risposta, il silenzio tombale della sala consiliare si riassumeva in una sola sensazione: la loro paura.

Carlo Vivarelli
Consigliere del Comune di San Marcello Piteglio.