Le elezioni politiche italiane del 4 Marzo 2018 ci obbligano nuovamente a interrogarci sulla debolezza dei partiti e movimenti indipendentisti. Di nuovo troviamo nelle liste elettorali un enorme vuoto, pienato dalla truffa neo federalista della Lega 2.0, stampella di un sistema politico che riproduce lo schema trasformistico dal 1861, senza alternativa, perché alternativa, senza la massiccia presenza indipendentista e legalitaria, non c’è. Nello Stato italiano una manciata di famiglie detengono la stragrande maggioranza della ricchezza, e qualsiasi sommovimento politico viene rigurgitato nel lavandino del Governo dei Soliti. Ma la responsabilità è anche nostra, di noi movimenti e partiti politici indipendentisti e legalitari, che non riusciamo nemmeno a formare una lista elettorale comune.
Nel corso di questo anno, dalla nascita del Coordinamento, l’elemento che più mi ha colpito è stata la difficoltà estrema anche soltanto di parlare con esponenti di altri partiti indipendentisti. Ed a tutt’oggi registro questa difficoltà. Se non si riesce nemmeno a parlare faccia a faccia, figuriamoci se è possibile portare avanti iniziative come quella di questo Coordinamento, che personalmente, ne sono fermamente convinto, mi è sempre sembrata una iniziativa di una semplicità disarmante, della quale adesso conviene parlare per poterla raccontare e poterla, questo il mio ed il nostro intendimento, rilanciare. Il primo incontro del Coordinamento data più di un anno fa, Febbraio 2017, a Treviso. Allora le formazioni che si erano ritrovate erano quattro, ma dovevano essere almeno due di più comprendendo una formazione lombarda ed una siciliana. I presenti erano Plebiscito.eu per il Veneto, formazione che ospitava la riunione, i Friulani del Fronte Friulano, i triestini della Popular Assembly Project, e noi del Partito Indipendentista Toscano.
L’idea era semplice, e tale è rimasta, e cioè quella di creare un coordinamento, il meno formalizzato possibile, tra partiti e i movimenti indipendentisti e legalitari, i legalitari sono i triestini, per richiamo alla loro peculiare situazione all’interno dello scenario internazionale, coordinamento che potesse portare in un medio periodo, il limite ci sembrava le prossime Elezioni Europee, senza scartare altre tornate elettorali locali, a formare una lista elettorale comune, il cui collante era il richiamo individuale dei nostri partiti all’indipendenza e nel caso dei triestini al loro riconoscimento formale di territorio libero. La regola interna al coordinamento, che per il momento non ha un portavoce, era quello che per ogni territorio il filtro di adesione era dato dal primo movimento aderente, e dunque, chi avesse voluto aderire al coordinamento, doveva interloquire con detto movimento.
Dunque, una semplicità formale estrema, che avesse lo scopo di portare avanti un obiettivo comune: fare massa critica e creare una Lista Elettorale, che avesse lo scopo di renderci visibili per partecipare alle elezioni europee, o ad altre se necessario. Dunque, questo preme sottolineare, non esisteva una struttura formale pesante.
Registrate da subito le defezioni di lombardi, siciliani e friulani, almeno di quelle formazioni che avevamo invitato, siamo andati avanti con difficoltà, fino ad oggi sempre con tre formazioni. Questo non mi è sembrato, né mi sembra motivo, per lascare perdere l’iniziativa, che personalmente mi sembra del tutto ovvia, tanto più che le liste che si presentano alle politiche del 2018 mi sembrano riproporre stancamente un quadro davvero desolante. E torniamo a noi. È incredibile che in un panorama di questa pochezza non siamo riusciti a presentare una nostra lista: e nostra, ripeto, solo nostra, la responsabilità, per nostra intendo delle molte formazioni indipendentiste/legalitarie presenti all’interno dello Stato italiano. Questo documento vuole riproporre e rilanciare la nostra azione ed essere riproposto alle formazioni indipendentiste e legalitarie sia della penisola italica che europea, nella convinzione che l’unico vero europeismo sia il nostro, quello dei partiti che si rifanno a delle nazioni etniche e non a degli stati multinazionali.
Questa lettera è dunque anche un appello, affinchè si possa riprendere a dialogare tra movimenti e partiti legalitari ed indipendentisti, ormai dopo la tornata elettorale del 4 Marzo 2018, con lo scopo di conoscerci e creare una Lista Elettorale che ci renda finalmente visibili a tutte le popolazioni della penisola italiana ed europee.
Carlo Vivarelli
Partito Indipendentista Toscano